Castelvetro piacentino


LA STORIA

L’origine del paese si riallaccia alla costruzione in luogo di una fortezza romana fatta erigere da Marco Bruto, pretore della provincia di Cremona, quale baluardo a difesa dell’impero dopo la sconfitta dei Galli da parte del console Marco Aurelio.

Il Municipio di Castelvetro Piacentino


Il primo documento che accenni all’esistenza del borgo è una pergamena cremonese del 15 ottobre 1055: riguarda l’investitura a favore dei canonici della cattedrale di Cremona, da parte dell’imperatore carolingio Enrico, di terreni posti in varie località, fra le quali, appunto, Castelvetro.


Appare evidente che sia il Comune che la Chiesa di Cremona tenevano possedimenti in Castelvetro; soprattutto la Chiesa, che li amministrava per il tramite dei suoi vassalli.


Storicamente, Castelvetro seguì le sorti di Cremona durante il governo episcopale e comunale; incorporata poi allo Stato Pallavicino, assorbita dal Ducato di Milano, passò infine sotto la giurisdizione dei Farnese, che nel 1698 la concessero in investitura al marchese Federico Coppalati. Un esponente di questa famiglia, Don Gherardo, fu parroco di Castelvetro dal 1724 al 1745. I Coppalati mantennero il possesso di Castelvetro sino agli inizi dell’Ottocento, quando il feudo tornò a far parte del Ducato di Parma e Piacenza sino all’unità d’Italia.


La promozione del paese a capoluogo del comune, risale al 15 giugno 1814 e fu confermata dalla granduchessa Maria Luigia d’Austria l’11 giugno 1814.

LA TRADIZIONE GASTRONOMICA

Posta all’estremo oriente della provincia, vicina a Cremona, la cultura gastronomica di Castelvetro Piacentino si arricchisce della contaminazione lombarda nell’utilizzo della zucca per la produzione dei ravioli.

I tipici tortelli di zucca


Dalla frazione di San Giuliano provengono i ceci, protagonisti di un’eccellente zuppa. Non mancano selvaggina e preparazioni a base di pesce di fiume.
Nei territori circostanti si trovano caseifici di produzione del Grana Padano DOP.

LE FIERE PRINCIPALI

Molto amata è l’annuale Sagra dello Scalogno Piacentino, che si tiene il primo weekend di settembre. Lo scalogno – prodotto d’eccellenza del territorio – , è coltivato solo nelle terre in provincia di Piacenza ed è un alimento molto versatile utilizzato sia in antipasti, primi, secondi e contorni. E’ perfetto per una cucina attenta ai gusti più delicati: ha infatti un sapore più deciso della cipolla, ma meno intenso dell’aglio e può essere una buona base per un soffritto con un sapore meno convenzionale.

Un appuntamento imperdibile per chi vuole immergersi nella cultura culinaria del territorio è la tradizionale sagra Porcaloca, che si tiene annualmente all’inizio del mese di ottobre; in questa occasione sarà possibile assaggiare il cotechino vaniglia e l’oca, entrambi piatti che fanno parte della tradizione locale.

Nel mese di agosto, nella frazione di San Giuliano Piacentino, da più di trent’anni si tiene la Sagra agostana dell’anatra, con un menù completamente in tema.


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