Presso la stupenda corte agricola medievale di Giarola (Collecchio), posta sulla sponda destra del fiume Taro, in asse con quella Via Francigena che conduceva i pellegrini verso la Città eterna, a fianco del già esistente Museo del Pomodoro, viene allestito il Museo della Pasta. La pasta secca di semola di grano duro, di origine mediorientale, ha trovato in Italia la patria d’elezione, sviluppandosi nei secoli in diverse aree del Paese: in Sicilia, in Liguria, a Napoli, a Bologna. Nell’Ottocento inizia a Parma l’attività di Barilla, oggi leader mondiale del settore, che ha contribuito in maniera determinante alla nascita del museo dedicato in sei sezioni, alla conoscenza storica, tecnologica e culturale della pasta.
Il museo si articola in dieci sezioni. La prima, dedicata al grano, alle sue caratteristiche e alle modalità di coltivazione, presenta modelli, antichi attrezzi contadini e documenti che testimoniano l’evoluzione delle tecniche agricole. La seconda sezione è dedicata alla macinazione, alle varie tipologie di mulino, con modelli e iconografia storica di grande interesse, la ricostruzione di un mulino a macine e un moderno mulino a cilindri. La preparazione casalinga della pasta fresca, a cui è dedicata la terza sezione, viene raccontata attraverso piccoli attrezzi domestici, l’arte del matterello e la straordinaria varietà della più ricca collezione italiana di “speronelle”, o rotelle da pasta. Un vero pastificio industriale della prima metà dell’Ottocento consente al visitatore, nella quarta sezione, di comprendere le varie fasi di produzione della pasta secca, con macchinari originali, perfettamente restaurati. Un secondo nucleo di macchine antiche, mostra, nella quinta sezione, le metodiche di produzione in un laboratorio artigianale emiliano del secolo scorso. La prima pressa continua, progettata dagli ingegneri parmigiani Mario e Giuseppe Braibanti nel 1933 introduce il tema dell’automazione sviluppato nella sesta sezione, con modelli e video, che presentano le attuali, modernissime tecnologie impiegate nei pastifici industriali per garantire un prodotto di alta qualità costante nel tempo. La settima sezione illustra, attraverso le “trafile”, il modo di formatura di oltre cento differenti formati di pasta, vere “architetture per la bocca”. Alla comunicazione della pasta è dedicata l’ottava sezione, con manifesti, locandine, affiches storiche realizzate da cartellonisti e grafici di fama. La sezione gastronomica presenta la storia dello scolapasta, dei ricettari e gli abbinamenti ideali tra formati e condimenti, valorizzando le tipicità delle varie regioni d’Italia e la Dieta Mediterranea. Una panoramica sulla pasta nell’arte e nella cultura – dai dipinti ai francobolli – chiude il ricco percorso espositivo.
Dal 1 marzo all’8 dicembre * Sabato, domenica e festivi: 10.00 – 18.00 * Da lunedì a venerdì: su prenotazione per gruppi
Da dicembre a febbraio * Chiuso – Aperto su prenotazione solo per gruppi
* Intero € 5,00
* Ridotto € 4,00 gruppi (minimo 15 persone), adulti oltre i 65 anni, convenzioni
* Ridotto scuole € 3,00 studenti dai 6 ai 18 anni – Studenti Università di Parma con Student Card
* Gratuito diversamente abili e loro accompagnatori, insegnanti, accompagnatori di gruppi e scolaresche, giornalisti, minori di 6 anni, visite di classe delle scuole del Comune di Collecchio (con prenotazione obbligatoria).
* Musei del Cibo Card € 12,00 – Un modo comodo e vantaggioso per visitare tutti i Musei del Cibo
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Visite guidate Per gruppi di massimo 25 persone: € 20,00 oltre al biglietto d’ingresso. Obbligatoria la prenotazione.
Corte di Giarola – Parco del Taro
Ingresso in Strada Giarola, 11 – Collecchio (Parma)
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